Mostra I Segni Del Legno a cura del Prof. Franco Di Pede opere di Luca Colacicco
Il lavoro artigianale a Matera si è sempre contraddistinto per l’utilizzo di materiali poveri ma al tempo stesso efficaci, efficienti e pienamente funzionali allo scopo: la realizzazione e la produzione di quanto potesse essere utile per la vita di tutti i giorni. Il tufo, la terracotta, il legno, il ferro battuto e la cartapesta hanno rappresentato da sempre la “materia prima” adoperata nelle più diffuse e tradizionali attività manifatturiere locali.
Dalle cave della murgia materana si è estratto per secoli il “tufo” che è servito per costruire la città sul piano, ma anche la lavorazione del legno è stata da sempre nella nostra città di importante valore sotto il profilo della produzione artigianale (si pensi ai maestri ebanisti che si sono succeduti fino ai nostri giorni) anche quando era rivolta alla costruzione di oggetti ed arredi per gli ambienti nei quali si svolgeva la vita familiare e sociale.
Lo Studio Arti Visive e Luca Colacicco hanno deciso di partire proprio da questi due materiali (il legno ed il tufo) e dal rimando alle lavorazioni artigianali tradizionali per immaginare e realizzare un percorso espositivo che intreccia e lega insieme passato e presente.
Si parte, così, da quei segni che caratterizzano il paesaggio delle nostre cave che vengono riprodotti su tronchi legno quasi a richiamare i segni prodotti dalla natura, i segni lasciati dallo scorrere del tempo al pari degli anelli degli alberi; solchi della storia ma anche fatica degli uomini che li hanno prodotti.
Si prosegue poi con una serie di sgabelli (“Chiangàdd”) reinterpretati da Luca Colacicco in chiave moderna e che rimandano ai momenti di vita passata magari attorno ad un braciere, per arrivare, infine, alle panchette in legno che ricordano da vicino “U’ Vanghtijd”.
Espressioni queste ultime di un artigianato artistico che si caratterizza per la realizzazione di opere di elevato valore estetico ispirate a forme, modelli e tecniche che sono tipici del nostro patrimonio storico e culturale.
Oggetti, quelli realizzati da Luca Colacicco, che coniugano cultura e praticità e che hanno il pregio di mantenere viva quella memoria storica locale che i processi di globalizzazione rischiano oggi di cancellare.
Prosegue, così, l’impegno dello Studio Arti Visive attivo dal 1964 da un lato nel valorizzare gli artisti locali dall’altro nel far “memoria della tradizione” che non vuol dire “chinare il capo al passato”, nostalgia di un tempo ormai andato ma vivere la cultura come un’eredità spirituale da riscoprire e rigiocare con coraggio per mantenere vivo quel “fuoco” di cui parlava Gustav Mahler che brucia ancora proprio in quei solchi lasciati dalle vite di chi ha lavorato le nostre cave ed ha abitato questa nostra terra.
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